Ha scelto la data del 7 giugno, festa del Sacro Cuore, il vescovo Giovanni, per conferire il ministero istituito dell’Accolitato a sette uomini (cinque della diocesi di Grosseto, due della diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello).
Si tratta di un segno da più punti di vista. Intanto perché il rito viene celebrato contestualmente per candidati delle due diocesi; inoltre perché il Vescovo dimostra di voler investire sulla possibilità aperta dal Papa col motu proprio “Spiritus Domini”, del 2021, con cui il Santo Padre intervenendo sul canone 230 del codice di diritto canonico, ha rilanciato il conferimento dei ministeri istituiti ai laici aprendolo anche alle donne. Ed infatti nel giugno del 2021 quella di Grosseto era stata tra le prime diocesi in Italia a vedere conferito l’Accolitato ad una donna: Francesca Bianchi.
Nei mesi scorsi, poi, il Vescovo aveva conferito tale ministro ad un laico della parrocchia Madre Teresa di Calcutta; ora un ulteriore passo.
“Il vescovo Giovanni – spiega don Desiderio Gianfelici, incaricato diocesano per i ministeri istituiti e per il diaconato permanente – ha desiderato riaprire in Diocesi il percorso di discernimento per il conferimento del diaconato a uomini, sposati e non, nei quali è stato individuato il germe di questa vocazione. Questi uomini sono in cammino e a giugno riceveranno l’Accolitato. E’ bene chiarire – precisa don Desiderio – che il conferimento di questo ministero istituito non è automaticamente in funzione di una futura ordinazione diaconale. Esso è, invece, a tutti gli effetti un dono e un servizio istituito, cioè non sacramentale, ma comunque per la vita, basato sul sacramento del Battesimo, che rende ogni cristiano sacerdote, re e profeta. Nel contempo – spiega don Gianfelici – la Conferenza Episcopale Italiana ha elaborato una Nota per orientare la prassi concreta delle Chiese di rito latino che sono in Italia sui ministeri istituiti del Lettore, dell’Accolito e del Catechista. La Nota stabilisce che il Lettore, l’Accolito e il Catechista vengono istituiti in modo permanente e stabile: laici e laiche assumono così un ufficio qualificato all’interno della Chiesa. Secondo la nota dei Vescovi, l’-accolito, in particolare, è colui che serve all’altare, coordina il servizio della distribuzione della Comunione nella e fuori della celebrazione dell’Eucaristia, in particolare alle persone impedite a partecipare fisicamente alla celebrazione. Anima inoltre l’adorazione e le diverse forme del culto eucaristico. Il 7 giugno segna dunque una fase ulteriore e significativa per quella Chiesa tutta ministeriale che è un dono, una responsabilità e un sentiero di evangelizzazione da percorrere. I 7 candidati nel frattempo proseguiranno la loro formazione e aiutati dal discernimento della Chiesa potranno approdare all’Ordine del diaconato, un vero e proprio sacramento”.
I cinque laici della diocesi di Grosseto candidati all’Accolitato sono: Aldo Turacchi, pensionato, laico della parrocchia Santa Famiglia, sposo, padre e nonno; Marco Rossi, della parrocchia del Cottolengo, sposato, padre di una ragazza, da sempre impegnato nell’Azione Cattolica; Luca Pippi, terziario francescano, impegnato nella parrocchia San Giuseppe, programmatore di computer, sposato; Roberto Chiti, imprenditore nel settore alimentare, impegnato nella parrocchia di Braccagni; Giacomo D’onofrio, giornalista dipendente della curia vescovile, terziario francescano nella parrocchia Santa Lucia. Per la diocesi di Pitigliano i candidati sono Enrico Mattioli, pensionato, laico impegnato nella parrocchia di Albinia e Guglielmo Busonero, barbiere, impegnato nella parrocchia di Porto Santo Stefano.
“L’invito – conclude con Desiderio – è a partecipare alla Messa che il vescovo Giovanni presiederà il 7 giugno alle ore 18 nella Basilica del Sacro Cuore, per vivere questo momento di Chiesa”.