Dal 16 al 26 gennaio incontri e momenti di riflessione nell'ambito della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani

Peregrinatio del saio del beato Tommaso da Firenze. Il programma

Dal 16 al 26 gennaio sarà in Diocesi la reliquia del beato Tommaso da Firenze (detto anche da Scarlino), frate francescano a cui si deve, tra le altre cose, la fondazione dei conventi di Scarlino e della Nave, a Montorsaio.

La peregrinatio della reliquia – il saio – proveniente dal santuario francescano di Fontecolombo, toccherà tre parrocchie: San Francesco, Scarlino e Scarlino scalo. L’iniziativa, promossa dall’ufficio diocesano missionario e dall’ufficio per l’ecumenismo, si inserisce nella Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Si tratta di un’iniziativa ecumenica di preghiera nella quale tutte le confessioni cristiane pregano insieme per il raggiungimento della piena unità che è il volere di Cristo stesso.  Dal 1968 la Settimana si celebra con un tema generale, e a partire da un passo biblico appositamente scelto. Per il 2020 il tema scelto è “Ci trattarono con gentilezza” (At 28, 2) e il materiale della Settimana di preghiera è stato preparato dalle chiese cristiane di Malta e Gozo (Christians Together in Malta). Il 10 febbraio, a Malta, molti cristiani celebrano la Festa del naufragio dell’apostolo Paolo, commemorando e rendendo grazie per l’arrivo della fede cristiana in quelle isole. Il brano degli Atti degli Apostoli proclamato in occasione della Festa è lo stesso scelto quale tema della Settimana di preghiera di quest’anno.

In Diocesi, come detto, la Settimana sarà arricchita anche dalla presenza del saio del beato Tommaso da Scarlino conservato nel convento francescano di Fonte Colombo, nella valle reatina.

Chi era il Beato Tommaso

Il Beato Tommaso, originario di Firenze fu veramente un “homo bono et pieno de multe virtù e gratie e zelo per la religione”. Diventò presto Maestro dei Novizi e alla morte del Beato Giovanni da Stroncone, fu nominato Vicario per la Puglia e Calabria. Papa Martino V, venuto a sapere della sua capacità di riformare e fondare conventi, ma soprattutto della santità di vita, lo incarica di estirpare dalla Maremma i “fraticelli”, frati che  nel XIV secolo si ribellarono alla gerarchia ecclesiastica e che si erano insediati in molti conventi del centro Italia tra cui Scarlino e il convento della Nave a Montorsaio.

La sua opera a favore dell’unità dei Cristiani risale al periodo del Concilio di Firenze durante il quale i francescani daranno un contributo importante per cercare l’unità con le Chiese d’Oriente. Nel 1438 Giovanni da Capistrano sceglie Tommaso come compagno nella missione di visitare la provincia d’Oriente, in particolare Gerusalemme e gli stabilimenti genovesi nel Mar Nero e il 22 agosto del 1439 il Papa con una bolla decide di inviare come suo Legato Pontificio “in partibus orientalibus Indiae, Aethiopiae, Aegypti et Ierusalem” il Beato Alberto da Sarteano ed insieme a lui una folta delegazione tra cui il nostro Tommaso. Rientrato in Italia nel 1444, Tommaso morirà a Rieti il 31 Ottobre 1447 . Papa Clemente XIV ne approverà il culto come Beato nel 1771. dal 2006 i resti mortali si trovano nel santuario francescano di Fonte Colombo.

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