La seconda edizione della manifestazione, sul tema "Alla ricerca del Volto tra i volti" è andata a "La sedia di Cartone" di Marco Zuin

Quei volti (ri)trovati in Dio, il “cercatore”. Al Siloe Film Festival l’intervento del vescovo Rodolfo

“Che la festa sia gioiosa, capace di liberare luce, quel bagliore che illumina le pieghe in ombra dei nostri volti, così da poter accogliere l’altro, assumerlo, coinvolgerlo e incontrarlo, donarci, costruire ponti, avere meno paura dell’altro”. Con questo augurio del direttore artistico Fabio Sonzogni la seconda edizione del Siloe Film Festival, al monastero dell’Incarnazione a Poggi del Sasso, ha rappresentato una nuova occasione di riflessione, ascolto, confronto. Tre giorni, dal 23 al 25 luglio, in cui le dodici pellicole in concorso, gli incontri culturali e gli spazi di approfondimento hanno offerto l’occasione per indagare su un tema affascinante ed attuale: «Alla ricerca del Volto tra i volti» e alla “fatica”, come l’ha definita fra’ Roberto Lanzi, monaco di Siloe e responsabile del centro culturale San Benedetto, “di ogni uomo a scoprire il proprio volto identitario”.

Il festival è stato “una occasione di incontro tra volti, tra persone, tra storie, tra esperienze, nel nome di una bellezza, anzi di tante bellezze”, ha commentato il professor Ernesto Diaco, responsabile del Progetto Culturale della Cei, intervenuto per introdurre il momento di apertura della manifestazione, affidato al vescovo Rodolfo, nella sua qualità di pastore della diocesi di Grosseto, ma anche di biblista. A monsignor Cetoloni era stato chiesto di aprire la tre giorni con una riflessione dal titolo: “Il tuo volto, Signore, io cerco”.

Seppure – per sua stessa ammissione – il vescovo non sia un esperto di cinematografia, si è però definito un credente solito «”grattare” la Sacra Scrittura, assaporandone la Parola che sa dire molto all’uomo di oggi».

Più che una relazione, quello offerto da monsignor Cetoloni è stato un “itinerario di cercatori” con, sullo sfondo, la Parola di Dio – che in Cristo si è fatta evento umanissimo – in cui “Dio e uomo si cercano, si scontrano, si ricercano e ricercano di nuovo”.

“Vedere il volto – ha sottolineato il presule – è un’esigenza esistenziale, del cuore”, perché “il volto rivela”.

Ad aggiudicarsi la seconda edizione del Siloe Film Festival è stata “La sedia di Cartone” di Marco Zuin, “per l’originalità del tema, l’incisività del linguaggio, la sobrietà della narrazione e sopratutto per l’orizzonte di speranza evocato”. Il premio della comunità monastica è andato a “Merci de me repondre” “per aver dato voce al bisogno dell’uomo di essere ascoltato/incontrato nella gratuità disinteressata”.

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