Dalla Regione a disposizione 135mila euro per l'area socio-sanitaria grossetana. Possono essere concessi prestiti fino a 3mila euro restituibili in 36mesi senza interessi e senza garanzie. Caritas capofila

Riparte il Prestito sociale per dare speranza a famiglie in situazione di fragilità

Dare un aiuto a quei cittadini che, trovandosi in una situazione di fragilità, cercano una nuova opportunità per rimettere in moto la speranza e guardare con ritrovata fiducia alla propria vita e al proprio futuro.

E’ questo l’obiettivo con cui, anche sul territorio di Grosseto, viene riproposto, a distanza di due anni dalla precedente esperienza, il Prestito Sociale 2016, progetto della Regione Toscana, che ha stanziato complessivamente 5 milioni di euro per sostenere, con prestiti fino ad un massimo di 3mila euro, restituibili in 36 mesi senza garanzie e senza interessi, persone e famiglie in situazioni di particolare difficoltà o fragilità socio-economica.

Su Grosseto le risorse a disposizione ammontano a 135mila euro.

  • Gli ambiti di intervento

    Gli ambiti per i quali è possibile fare richiesta di prestito sono molteplici e riguardano i principali bisogni di una persona o di un nucleo familiare: sanitario, abitativo, scolastico, formativo e lavorativo.

 

  • Chi può beneficiarne 

    Possono beneficiare del prestito sociale 2016 famiglie numerose, nuclei in cui sono presenti situazioni di grave disabilità o figli minori, e nuclei monoparentali. E’ sufficiente essere in possesso della cittadinanza di un Paese dell’Unione Europea oppure, in mancanza, in possesso della carta di soggiorno o di un regolare permesso di soggiorno; avere la residenza anagrafica in un Comune della Toscana; avere un’età superiore ai 18 anni; non aver riportato condanne definitive per reati di associazione di tipo mafioso, riciclaggio, impiego di denaro, beni o altra utilità di provenienza illecita; avere un valore dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non superiore a 15mila euro.

 

  • Caritas capofila

    Nell’area socio-sanitaria grossetana, che comprende – oltre al capoluogo – i Comuni di Castiglione della Pescaia Campagnatico, Roccastrada, Scansano e Civitella Marittima, capofila del progetto è ancora una volta la Caritas diocesana di Grosseto, chiamata a coordinare il lavoro della Arciconfraternita di Misericordia e delle Querce di Mamre, nel funzionamento degli sportelli, che saranno allestiti sul territorio per orientare i cittadini, accogliere le domande, coadiuvarli nella compilazione della richiesta di prestito, ma anche nell’accompagnamento delle famiglie e delle singole persone beneficiare del prestito alla restituzione di quanto ottenuto.

“L’esperienza del prestito sociale, già messa in atto lo scorso anno, è un esempio di come gli enti pubblici e il privato sociale possano operare in maniera efficace facendo rete” – spiega Fabrizio Boldrini, direttore del Coeso SdS GrossetoIl mondo del volontariato, destinatario dei fondi regionali, si è affidato ai professionisti del servizio sociale per esaminare le richieste, evitando, in questo modo valutazioni parziali e, soprattutto, facendo sì che molte famiglie riuscissero ad uscire dallo stato di difficoltà e bisogno, senza ricorre ai servizi, ma con un piccolo aiuto e le proprie forze. Mi auguro – aggiunge Boldrini – che questa buona prassi faccia da modello per altri interventi che possiamo fare insieme”.

“L’idea del prestito sociale – commenta don Enzo Capitani, direttore della Caritas diocesana di Grosseto – si è rivelata straordinariamente efficace, perché consente di intercettare singole persone o nuclei familiari a cui molte volte basta davvero un aiuto modesto, a condizioni sostenibili, per restituire slancio alle loro esistenze, superando un problema momentaneo che, se non risolto e preso in carico in tempo, può trasformarsi in un problema insormontabile, andando ad ingrossare le fila di quei cittadini che, sentendosi marginalizzati, non aiutati, non sostenuti, non visti, si lasciano andare alla sfiducia totale, al disfattismo, al rifiuto della comunità. E’ un pericolo enorme e sempre incombente – continua don Enzo Capitani – perché la sfiducia genera isolamento e l’isolamento non fa bene non solo a chi si isola, ma neppure ad una comunità civica, perché colpisce il già indebolito senso di appartenenza e di corresponsabilità, di premura e di partecipazione”.

“Per la Caritas di Grosseto – sottolinea il vice direttore Luca Grandi svolgere la funzione di capofila del progetto nell’area socio-sanitaria grossetana è una responsabilità grande e riveste un significato importante. Lo percepiamo come un ulteriore atto di fiducia delle istituzioni non solo verso il servizio quotidiano che rendiamo a tante forme di povertà vecchie e nuove, ma anche alla capacità di Caritas di essere, sul territorio, animatrice di una nuova cultura dell’incontro e della solidarietà che si fa prossimità. Questa è un’educazione che deve essere continua, perché anche tra noi si stanno, purtroppo, insinuando sfiducia, individualismo, paura. L’auspicio è che anche strumenti come questo aiutino a ritrovare quel senso di cammino comune che faccia sentire nessuno escluso”.

PER APPROFONDIRE   http://www.regione.toscana.it/-/prestito-sociale

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