Presiede l'arcivescovo Giuseppe Mani. Saranno lette cinque testimonianze dedicate alla misericordia raccolte tra un ex detenuto, due profughi, una famiglia, una giovane rientrata dalla Gmg

San Lorenzo 2016, martedì 9 agosto la grande processione per le vie della città

E’ uno dei gesti sicuramente più sentiti dai grossetani: la processione di san Lorenzo ogni 9 agosto richiama in città centinaia di persone, che partecipano con devozione e con gioia a questo momento di fede popolare attorno alla figura del patrono.

Anche quest’anno la processione avrà inizio alle ore 21 da piazza Duomo.

Sarà presieduta dall’arcivescovo emerito di Cagliari, mons. Giuseppe Mani, già Ordinario militare d’Italia, ospite della Diocesi per le celebrazioni laurenziane 2016 e originario di Fiesole. Mons. Mani, al termine della processione, dal sagrato della Cattedrale impartirà la solenne benedizione e rivolgerà un messaggio alla città.

“Fin dal mio arrivo a Grosseto – commenta il vescovo Rodolfo, entrato in Diocesi proprio il 10 agosto 2013sono rimasto positivamente colpito ed impressionato dall’attaccamento che la gente di Grosseto ha nei confronti di san Lorenzo e di questo bel gesto di fede comunitaria. E’ frutto del grande lavoro che la Chiesa diocesana ha compiuto nel tempo per radicare nel cuore delle persone la fedeltà a questo momento, che ci fa davvero comunità, che ci fa ritrovare insieme, in un clima di gioia festosa e di famiglia, che fa bene a tutti. E’ sempre una grande e bella emozione attraversare la città tra due ali di folla che attendono di vedere il simulacro del loro patrono: significa che la testimonianza evangelica coerente di uomini e donne coraggiosi come lo sono i santi pone domande e suscita desideri di bene in tante persone”.

La processione, con la statua del santo sul carroccio artistico, dono della Pro Loco al Capitolo della Cattedrale nel 1959 e istoriata con scene della vita di san Lorenzo e scorci di Grosseto realizzati dalla pittrice Graziella Battigalli e dal pittore e scultore Antonio Lazari, attraverserà piazza Dante, strada Ricasoli, Porta Vecchia, piazza De Maria, via Battisti, via Bengasi, via Tripoli, via Oberdan, piazza Rosselli, via IV Novembre, corso Carducci e rientro in piazza Duomo.

“Quest’anno – spiega don Gian Paolo Marchetti, segretario del Capitolo della Cattedralele meditazioni che si alterneranno alla preghiera e al canto dell’inno della Giornata mondiale della gioventù di Cracovia, richiamano il tema della misericordia, nell’anno giubilare straordinario. In particolare, Lorenzo ci offre il suo sguardo con cui ha saputo guardare i fratelli, le situazioni, la realtà circostante con occhi rinnovati dall’amore, perché lui per primo si sentiva amato da Gesù e guardato con misericordia. Abbiamo raccolto cinque testimonianze di persone che raccontano in che modo la Chiesa che è in Grosseto le ha guardate con questo sguardo di misericordia: la testimonianza di un ex detenuto, quelle di due profughi accolti nelle strutture della Diocesi, quella di una famiglia accompagnata dalla Caritas e, infine, quella di un giovane che ha partecipato alla Gmg di Cracovia”.

In occasione delle feste laurenziane la Porta Santa della Cattedrale sarà impreziosita da una composizione floreale che la adornerà.

Ad arricchire la processione ci saranno, naturalmente, i butteri a cavallo e la Filarmonica città di Grosseto. Il carroccio sarà, come vuole la tradizione, trainato da due bellissimi esemplari di buoi maremmani “i cui antenati – ricorda il presidente della Pro Loco, Umberto Carinifurono portati anticamente nelle nostre terre dai Longobardi. I due esemplari, che anche quest’anno sfileranno in processione, sono bestie nate e allevate al Marruchetone, nei pressi di Roselle, e che hanno pascolato nella ‘basilica di san Lorenzo'”, fra i ruderi, cioè, di ciò che resta della primitiva cattedrale, quando la sede vescovile era a Roselle. I due buoi che traineranno il carroccio di san Lorenzo sono quest’anno due gemelli. Saranno condotti da Marco Stefanucci e Evandro Crociani, butteri che portano avanti l’impegno e la tradizione di allevare i buoi maremmani.

Altro elemento caratteristico la campana, che coi suoi rintocchi scandisce il passo della processione e preannuncia il passaggio del santo patrono. Risale alla prima metà del ‘500.

condividi su