Il vescovo Rodolfo: "Pronti a seguire Lorenzo e a seguirlo oggi?"

San Lorenzo 2020: il programma delle celebrazioni

Agosto, a Grosseto, è il mese di san Lorenzo.
Quest’anno un po’ insolito, è vero, perché l’emergenza legata al covid ha
costretto a scelte dolorose, come quella di non effettuare la processione. Eppure l’invito del vescovo Rodolfo è ad andare “ancor più dietro a Lorenzo”, al suo esempio, alla sua testimonianza, uno sprone a domandarci davvero che significhi che un santo ci è patrono.

“Come tutte le situazioni difficili, che ci tolgono qualcosa e ci fanno dispiacere – commenta il Vescovo – anche questa può essere presa come
occasione di riflessione maggiore e di presa di coscienza più forte del valore di quelle cose a cui – per forza maggiore – dobbiamo rinunciare. È quanto cerco di dire anche nel messaggio scritto alla comunità
(si può scaricare qui sotto o prenderne copia cartacea nelle parrocchie), per riflettere insieme sul valore di alcune espressioni che tutti usiamo, a partire dall’affermazione del senso identitario di questa festa. Mi sono chiesto cosa voglia dire davvero? Pensando alla persona di Lorenzo, alla sua giovinezza, alla sua dedizione, al suo coraggio e anche alla sua capacità di andare oltre il momento della tortura, ci viene posto davanti un uomo capace, prima di tutto, di stare dentro le realtà così come sono, senza lamentarsi, ma tirando fuori i doni che ha e mettendosi a disposizione con senso filiale – anche questo un altro elemento da riscoprire – del suo vescovo, che gli aveva chiesto di portare avanti il servizio verso i poveri. Anche in questo servizio – prosegue il Vescovo – emerge un senso di appartenenza forte alla Chiesa. Tanto che è pronto a morire col Papa quando questi viene portato al supplizio prima di lui”.

Dire, allora, che san Lorenzo e la sua festa sono per noi identitari “vuol dire in primo luogo – rimarca il Vescovo – che siamo disposti a seguirlo e a seguirlo oggi“. Per questo, p. Rodolfo invita tutti a chiedersi “cosa vuol dire l’essere di ognuno dentro una città, dentro un contesto comunitario, dentro una famiglia? Aspettare o dare veramente la mia disponibilità?
Fare il minimo indispensabile o avere una inventiva anche laddove non c’è riconoscimento?”

“Credo che tutti, a livello cristiano e civile – conclude – possiamo ritrovarci in queste traiettorie e quest’anno abbiamo l’occasione di pensarci di più e far festa più nel profondo. Anche se privi di alcune manifestazioni“.

SCARICA:

-Il messaggio del vescovo Rodolfo

-il manifesto

-il libretto del “Settenario di preghiera 3-9 agosto”

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