Lunedì 1 novembre la Chiesa celebra la solennità di tutti i santi, una festa antichissima, che affonda le sue origini nei primordi del cristianesimo, quanto i cristiani iniziarono a commemorare l’anniversario della morte dei martiri nel luogo del loro martirio. Nella persecuzione di Diocleziano il numero dei martiri fu talmente elevato che non fu possibile assegnare un giorno a ciascuno di essi; fu scelto un giorno comune per tutti. Fu con papa Gregorio IV (827-844) che la celebrazione di tutti i santi fu fissata al 1 novembre grazie ad un decreto di Ludovico il Pio.
Il 2 novembre, poi, la Chiesa commemora tutti i defunti.
“In queste giornate – commenta il vescovo Giovanni – siamo messi, come credenti, davanti al dono e al mistero della nostra vita e, di conseguenza, della morte, che non ne è l’antitesi, ma il passaggio supremo. Oggi fatichiamo, spesse volte, a vivere in pienezza e rifuggiamo tutto ciò che ‘odora’ di morte, ma come cristiani è un atteggiamento che non può appartenerci: la morte deve trovarci mentre con passione viviamo e mettiamo a frutto il meglio di noi stessi, sapendo che ci attende l’eternità, che non è un concetto astruso, men che meno consolatorio: è l’orientamento della nostra esistenza in Dio. Ecco perché è importante la celebrazione del 1 novembre, perché ci ricorda che tutti possiamo essere santi, cioè compiutamente felici perché Cristo ci ha resi tali. Ed ecco perché è importante la visita ai cimiteri, che possiamo tornare a fare nel rispetto delle norme anticovid, perché la memoria di chi ci ha preceduti ci aiuti ad orientare bene lo sguardo sull’essenziale della nostra esistenza”.
- LE CELEBRAZIONI
Lunedì 1 novembre il vescovo Giovanni presiederà, alle 11, il Pontificale nella cattedrale di Grosseto, poi alle 18 celebrerà nel Duomo di Orbetello. Al cimitero di Sterpeto la Messa sarà alle ore 9.15, mentre alle 16 avrà luogo un momento di preghiera all’esterno della cappella, da dove poi sacerdoti si recheranno nelle varie zone del cimitero per benedire le tombe. Al cimitero della Misericordia Messa alle 15.30 presieduta dal cappellano don Ivano Rossi.
La sera del 1 novembre il cappellano del cimitero di Sterpeto, don Mirko Scoccati, invita ad un gesto di preghiera domestica per i defunti accendendo un piccolo lumino in casa. L’appuntamento è per le 21.30, quando suoneranno le campane della cappella del cimitero.
Martedì 2 novembre alle 9 il vescovo Giovanni sarà al cimitero di Sterpeto dove presiederà la Messa in suffragio dei defunti alla presenza delle autorità civili e militari, mentre alle 15.30 celebrerà la Messa al cimitero di Pitigliano. Al cimitero di Orbetello, don Luca Caprini, vicario generale della diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello, celebra la Messa alle 11, al quadrante dei trasvolatori, alla presenza delle autorità.
Al cimitero di Sterpeto Messa anche alle 16.30, presieduta dal cappellano don Mirko Scoccati. Al cimitero della Misericordia Messe alle 9.30; 10.30; 15,30, celebrata dal vescovo emerito Rodolfo; e alle 16.30.
Come già lo scorso anno, la penitenzieria apostolica, perdurando la pandemia, “conferma ed estende per l’intero mese di novembre 2021 tutti i benefici spirituali già concessi il 22 ottobre 2020”. Dunque, dal mezzogiorno del 1 novembre fino alla fine del mese è concessa l’indulgenza plenaria per le anime del purgatorio. Condizioni: visita al cimitero, preghiera per i defunti, Credo, preghiera secondo le intenzioni del Papa, confessione e comunione negli otto giorni precedenti o successivi. Gli anziani, i malati o chi è impossibilitato per le norme anticovid, può unirsi spiritualmente da casa pregando per i defunti, “o meditando uno dei brani evangelici proposti dalla liturgia dei defunti, o compiendo un’opera di misericordia offrendo a Dio i dolori e i disagi della propria vita”.
Infine, dal 2 al 9 novembre, si potrà vivere l’ottavario di preghiera per i defunti. Al cimitero di Sterpeto ogni pomeriggio alle 16.30 Messa, anticipata alle 16 la domenica 7 novembre. Le parrocchie cittadine potranno recarsi comunitariamente, a rotazione, al cimitero per pregare per i defunti della propria comunità.