“Mi sento un misericordiato, chiamato a essere per voi espressione di quel cuore paterno di Dio che continua a darmi fiducia”

Una festa l’ingresso di don Paolo Gentili a Castiglione della Pescaia

“Mi sento un misericordiato, chiamato a essere per voi espressione di quel cuore paterno di Dio che continua a darmi fiducia”

Grosseto“Si, mi sento un misericordiato, chiamato a essere per voi espressione di quel cuore paterno di Dio che continua a darmi fiducia. Ho pensato che è vero che gli impegni sono tanti, ma i figli comprendono quando il babbo è fuori per lavoro…”.

Così don Paolo Gentili domenica si è presentato alla comunità di Castiglione della Pescaia nel giorno in cui ha assunto ufficialmente il servizio di parroco. E’ stata una vera e propria festa quella che il paese gli ha riservato. Prima della Messa, celebrata alle 17 nel salone parrocchiale di S.Maria Goretti, don Paolo ha voluto compiere un itinerario a piedi dalla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, la “chiesona”, posta nel punto più alto del borgo medievale, con una tappa intermedia nella “chiesina” di S.Maria del Giglio, per poi raggiungere la parte bassa del paese, accompagnato da una rappresentanza di parrocchiani e dalla Filarmonica Città di Grosseto.

A fargli festa tante persone: oltre ai nuovi parrocchiani, anche i suoi 3 fratelli con le famiglie e tanti sacerdoti amici della Diocesi ma anche altre zone d’Italia, oltre – naturalmente – al sindaco Elena Nappi, all’assessore regionale Leonardo Marras, alle rappresentanze militari e alle associazioni di volontariato di Castiglione della Pescaia.

La Messa, presieduta dal vescovo Giovanni, è stata concelebrata da una ventina di sacerdoti.

“Questa – ha detto alla gente – è tutta un’avventura da vivere, e da vivere con questa mia comunità, perché sono davvero felice di essere il vostro parroco. So bene – ha poi aggiunto – che siamo senza chiesa (quella di S.Maria Goretti è chiusa da tempo per inagibilità, nda), ma vi garantisco che con l’aiuto dell’amministrazione comunale stiamo lavorando con tutte le forze perché Castiglione abbia, oltre alle sue chiese antiche, una nuova Casa per il Signore. Noi gente di mare (vengo da Marina di Grosseto, ma anch’io da oggi mi sento parte di Castiglione) – ha concluso – siamo abituati alle onde alte, alle burrasche, ma anche alla bellezza di un orizzonte di infinito dove mare e cielo si fondono. E poi fra i parrocchiani abbiamo belle figure di Santità che ci sostengono dal cielo. San Guglielmo di Malavalle innanzitutto”.

Al termine della Messa un momento conviviale preparato da alcuni parrocchiani della comunità della Madre Teresa di Grosseto e di Castiglione, allestito in una grande tenda militare messa a disposizione dal Savoia Cavalleria.

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